C'era una volta l'Opera

da Monteverdi a Puccini un cabaret didattico per grandi e piccini

Un buffo personaggio cerca a tutti i costi di procurarsi un biglietto per una rappresentazione del Rigoletto del “Teatro alla Scala”. Durante la ricerca si imbatte in un duo di artisti (tenore e soprano) che tengono una lezione–concerto sull’ Opera Lirica. L’incontro scatenerà una serie di gag ed equivoci, e sarà il pretesto per scoprire i segreti dell’Opera, i “dietro le quinte” di un allestimento, i vezzi dei cantanti, le arie, i vocalizzi, gli eccessi dei melomani, il mito della Callas. Un viaggio tra le più famose romanze del melodramma, da Monteverdi a Puccini, accompagnato dalla fisarmonica.

Il FisaElisir d'Amore

Nick Meloni, un italo-australiano da poco rientrato in Italia, decide di improvvisarsi impresario d’Opera. 

Per il suo progetto ingaggia il duo Paolo & Francesca (tenore e soprano) e sceglie un titolo di grande attrattiva: L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, da mettere in scena in una versione “tascabile”. Il tenore e il soprano interpreteranno il ruolo di Nemorino e Adina, mentre lo stesso Nick Meloni, in qualità di capocomico, interpreterà di volta in volta il sergente Belcore (fiero antagonista), il dottor Dulcamara (un Pulcinella quanto mai cialtrone) e persino un’improbabile Giannetta! Sinfonia, concertati, duetti, terzetti fino alla Furtiva lagrima e al gran finale, conditi in salsa “Commedia dell’arte”: quale mezzo migliore per far conoscere al pubblico le musiche, i segreti ed il divertimento del capolavoro di Donizetti? 

Primo

Sulla scena i sogni e gli incubi di Primo Levi, il più noto sopravvissuto Italiano allo sterminio nazista, coinvolgono gli spettatori in uno spettacolo toccante. Le musiche della tradizione Kletzmer, affidate alla fisarmonica, accompagnano suggestive pantomime. Cade la “quarta parete”, il protagonista risponde alle domande del pubblico percependone le voci come una curiosa materializzazione dei propri sogni. Il ricordo della Shoah apre riflessioni sull’attualità e sugli assurdi stili di vita che, anche senza filo spinato e tatuaggi, ricordano il cinismo del Lager, guidandoci ad un corale e sentito “Mai  più!”.

Vespina e il pianoforte

Come fa il pianoforte a suggerire l’allegria? Cosa lega musica e narrazione? 

Vespina, una vespa-delle-pulizie, con la sua semplicità e un grammelot a base di Bzzz, fa da ponte tra i bambini e le spiegazioni di un dotto pianista, guidando i piccoli attraverso una serie di fiabe musicali. Con i brani di famosi compositori (Ravel, Satie, Prokofiev, Debussy, Schumann, Tchaikovskj) li accompagnano in una passeggiata fantastica. La musica si fa danza, colori, suggerisce parole: lo spettacolo aiuta i bambini a comprendere i meccanismi del linguaggio musicale, stimolandone la curiosità e l'interesse.

Pierino e il lupo

La celebre fiaba musicata da Sergej Prokov’ev dove i personaggi sono identificati con gli strumenti, prende vita attraverso il racconto dello "Zio Fester”. Utilizzando semplici oggetti domestici (una vasca da bagno, lo sturalavandino e persino la tavoletta del water) il teatro si avvicina al gioco e la favola che parla di boschi e lupi entra  nella realtà quotidiana di bambini "da appartamento”. L’arrangiamento per quintetto di fiati conserva i colori e il timbro dei “personaggi” originali del capolavoro di Prokov’ev.

Zauber quel flöte...ma non esageriamo

“Casa Shikaneder”, dieci anni dopo il debutto del Flauto Magico: la fortuna dell' impresario, amico di Mozart, coautore del libretto e primo interprete del ruolo di Papageno, è ormai in declino. Tre personaggi si susseguono in scena: il giovane soprano Nanette Göttlieb, prima interprete del ruolo di Pamina, che dà voce a diversi Lieder ed arie di Mozart; Madame Höfer, la prima “Regina della Notte”, che ricorda le difficoltà vocali del ruolo e le angherie cui Mozart e Shikaneder la sottoponevano; un ex-fanciullo cantore, uno dei tre “genietti” della prima rappresentazione, mai pagato per la sua prestazione artistica. Infine Shikaneder farà udire le proprie ragioni. Sotto, l’ombra di Mozart: le grandezze e la trivialità del grande genio au- striaco rivelate dai suoi umanissimi artisti.

Pulcinella in libertà

Gianni Rodari, col suo sottile umori- smo, ci racconta la storia delle marionette che vogliono affrancarsi dalla schiavitù dei loro "fili" e dal dispotico direttore di compagnia. Colombina e Pulcinella sfidano a ritmo di danza un mondo in cui sembra vigere soltanto la triste legge dell' omologazione  ed un modello di vita basato su sfruttamento e alienazione. La musica di Stravinskij, affidata a violino e pianoforte, garantisce incisività e leggerezza allo spettacolo.

Calabroni, coccodrilli e cucù: gli animali musicali

Il Maestro Silasolfa guida i ragazzi all’ascolto di un concerto molto particolare: “Gli animali Musicali”. Niente paura! Non si tratta di animali ammae- strati a suonare in palcoscenico, ma di una gran carrellata di composizioni in cui è la musica a descrivere gli animali. Con fantasiose e mimate spiegazioni Silasolfa riuscirà a rendere pienamente comprensibile il percorso creativo che sua va dall'osservazione della natura alla sua traduzione in linguaggio musicale. Con l’aiuto  dell'esilarante “genio del cartone” il Maestro fa materializzare un quintetto di fiati dotato di ampio repertorio “zoologico”: dal Volo del calabrone di Rimskij-Korsakov, alla Trota di Schubert, senza dimenticare gli Ippopotami della Danza delle ore di Ponchielli. Interagendo col pubblico due attori alternano pantomime, scenette, clownerie, canzoncine, poesiole all’esecuzione musicale. La naturale conclusione di questo safari è un classico del genere attribuito a Rossini: il Duetto buffo dei gatti.